Sociocrazia 3.0: collaborazione efficace a tutte le scale

 


Viviamo in un’epoca caratterizzata da sfide complesse e in rapida evoluzione. Le strutture organizzative tradizionali, basate su gerarchie rigide, spesso non riescono a rispondere in modo adeguato alle esigenze attuali di flessibilità, partecipazione e innovazione.

La sociocrazia è un modello organizzativo e decisionale che supera i limiti della gerarchia, sfociando in una distribuzione equa, efficace e trasparente dei ruoli, delle responsabilità e delle risorse. 

Adottare la sociocrazia significa abbracciare una visione  che accende la creatività, l’innovazione e il senso di responsabilità, riduce i giochi di potere, snellisce i processi decisionali e coltiva il senso di appartenenza.

Le strutture organizzativa a cui siamo abituati hanno una configurazione gerarchica e sono paragonabili a une rete stradale governata da semafori. Il semaforo, generalmente dotato di telecamera, stabilisce le regole e impartisce ordini che devono essere eseguiti a prescindere. Anche se l’incrocio è deserto e la visibilità è buona, devo fermarmi e aspettare un ok dall’alto prima di poter ripartire.

La sociocrazia al contrario può essere paragonata a una rete stradale governata da rotatorie. Anche in questo caso ci sono regole e convenzioni da rispettate, ma i singoli individui sono coinvolti nel processo decisionale, devono assumersi delle responsabilità e compiere delle scelte. All'interno della rotatoria valgono tre principi su cui si fonda la sociocrazia:

  • efficacia
  • trasparenza
  • equità​/equivalenza

La sociocrazia è per tutti ma deve partire da chi ha uno spirito pionieristico perché richiede lo sviluppo di nuove potenzialità umane che oggi pensiamo di non avere. Ma i nostri antenati hanno forse aspettato di avere il navigatore satellitare per esplorare il mondo? No! Sono usciti dalle caverne nudi e disarmati e solo in questo modo sono riusciti a costruirsi passo dopo passo il bagaglio di strumenti di cui avevano bisogno. Noi oggi abbiamo un compito diverso ma di uguale portata: dobbiamo uscire dalle nostre caverne cognitive e sviluppare competenze ancora inesplorate, legate alla capacità di comunicare, collaborare, pensare e decidere insieme agli altri e analizzare i problemi in modo obiettivo e sistemico.

Ai più visionari spetta il compito di cominciare

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