Le strutture organizzativa a cui siamo abituati hanno una configurazione gerarchica e sono paragonabili a une rete stradale governata da semafori. Il semaforo, generalmente dotato di telecamera, stabilisce le regole e impartisce ordini che devono essere eseguiti a prescindere. Anche se l’incrocio è deserto e la visibilità è buona, devo fermarmi e aspettare un ok dall’alto prima di poter ripartire.
La sociocrazia al contrario può essere paragonata a una rete stradale governata da rotatorie. Anche in questo caso ci sono regole e convenzioni da rispettate, ma i singoli individui sono coinvolti nel processo decisionale, devono assumersi delle responsabilità e compiere delle scelte. All'interno della rotatoria valgono tre principi su cui si fonda la sociocrazia:
La sociocrazia è per tutti ma deve partire da chi ha uno spirito pionieristico perché richiede lo sviluppo di nuove potenzialità umane che oggi pensiamo di non avere. Ma i nostri antenati hanno forse aspettato di avere il navigatore satellitare per esplorare il mondo? No! Sono usciti dalle caverne nudi e disarmati e solo in questo modo sono riusciti a costruirsi passo dopo passo il bagaglio di strumenti di cui avevano bisogno. Noi oggi abbiamo un compito diverso ma di uguale portata: dobbiamo uscire dalle nostre caverne cognitive e sviluppare competenze ancora inesplorate, legate alla capacità di comunicare, collaborare, pensare e decidere insieme agli altri e analizzare i problemi in modo obiettivo e sistemico.
Ai più visionari spetta il compito di cominciare
La sociocrazia al contrario può essere paragonata a una rete stradale governata da rotatorie. Anche in questo caso ci sono regole e convenzioni da rispettate, ma i singoli individui sono coinvolti nel processo decisionale, devono assumersi delle responsabilità e compiere delle scelte. All'interno della rotatoria valgono tre principi su cui si fonda la sociocrazia:
- efficacia
- trasparenza
- equità/equivalenza
La sociocrazia è per tutti ma deve partire da chi ha uno spirito pionieristico perché richiede lo sviluppo di nuove potenzialità umane che oggi pensiamo di non avere. Ma i nostri antenati hanno forse aspettato di avere il navigatore satellitare per esplorare il mondo? No! Sono usciti dalle caverne nudi e disarmati e solo in questo modo sono riusciti a costruirsi passo dopo passo il bagaglio di strumenti di cui avevano bisogno. Noi oggi abbiamo un compito diverso ma di uguale portata: dobbiamo uscire dalle nostre caverne cognitive e sviluppare competenze ancora inesplorate, legate alla capacità di comunicare, collaborare, pensare e decidere insieme agli altri e analizzare i problemi in modo obiettivo e sistemico.
Ai più visionari spetta il compito di cominciare