Se si volesse parafrasare Giorgio Gaber, si potrebbe dire: Partecipazione non è uno spazio libero, partecipazione è creare connessioni.
Facilitare le connessioni tra le persone significa favorire la creazione di un cloud simile a quello del popolo arboreo del film Avatar, dove le persone non esistono senza il doppio legame con l'altro e con la natura.
Non esiste una sola Terra, ma sette miliardi di Terre perché ognuno dei suoi abitanti possiede una visione unica e irripetibile del terzo pianeta del sole. Non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo fare crescere la consapevolezza che se cambio io, cambia il mondo.
Favorire la connessione umana è lo strumento più efficace che abbiamo per migliorare noi stessi e al contempo migliorare la/le comunità in cui nasciamo, cresciamo, viviamo e operiamo.
Jung e i fisici quantistici ci ricordano che l'inconscio collettivo esiste: è solo acquisendo consapevolezza della forza simbolica e pratica di quanto è contenuto nel pozzo archetipico che possiamo riconnetterci come specie e crescere come umanità.